lunedì 31 gennaio 2011

lunedì 10 gennaio 2011

Il vino? Cosa vuoi che me ne faccia del tuo fottutissimo vino? Vuoi che lo beva? Massì, magari in tua compagnia! Anzi, perché no, magari ci ubriachiamo insieme! Certo, mentre tu mi racconti la tua vita, e ci perdiamo a parlare d'amore, o mi riempi di balle...come solo tu sai fare. E già che ci sei dopo mi scopi come un animale, una bestia feroce in preda ai suoi istinti primordiali. Che quasi non capisco se vuoi scoparmi o ammazzarmi. Hai voluto scegliere lei. D'accordo. Ma adesso togliti dalle palle e lasciami vivere la mia vita.
Ah, per quel vino...beh puoi ficcartelo su per il culo, con bottiglia annessa, sia chiaro.



domenica 9 gennaio 2011


A volte mi sento uomo. A volte vorrei proprio essere un uomo. Non pensiate a banalità del tipo: "vorrei tanto capire cosa pensano, cosa provano...e bla bla bla". No. Vorrei semplicemente potermi sentire una di loro, perché la solidarietà che c'è tra loro non l'ho mai riscontrata nelle donne. Ora non so se sono io che sono tremendamente sfigata, però quello che so è che mi sento a mio agio in loro compagnia. Sarebbe bello fare quelle cose così...

Pasquale: Wagliù stasera partitone a poker! Chi è con me?
Luigi: Wa pascà tu sul chest' m'eva dicere!
Antonio: Wagliù stong già là!
Mario: Giggì però nun fa ò zuzzus comm a semp...puort ò vin!!
Luigi: azz! zuzzus a me? We we vir e fa poc o scem, ca se no vino nun t'n attocc!
Mario: azz nun m'n'attocc!! I port e tarall!!!

e così via...

Ecco quelle cose così leggere e spensierate, fatte per ridere e stare insieme a persone fidate, raccontandosi storie e bevendo in buona compagnia, magari suonando tra una partita e l'altra. Perché no. Ma la cosa mi è pressoché impossibile essendo donna, giovane e piacente...per ovvi motivi. Per fortuna ho ancora quelle teste di cazzo dei miei fratelli che mi concedono queste occasioni. E' per questo che adoro le domeniche pomeriggio, quando ci chiudiamo nello stanzino e ci dedichiamo al cazzeggio. E so che per voi è lo stesso.



mercoledì 5 gennaio 2011

Ma un re senza corona e senza scorta
bussò tre volte un giorno alla sua porta.
Bianco come la luna il suo cappello, 
come l'amore rosso il suo mantello.
Tu lo seguisti senza una ragione, 
come un ragazzo segue l'aquilone.

Mi ha sempre fatto uno strano effetto la morte. Avevo circa 9 anni al mio primo funerale. Piangevano tutti, come forse è normale che sia, ma nonostante provassi un certo affetto per Adriana non ne sentivo l'esigenza, e non capivo perché lo facessero. Così domandai a mio padre e mio fratello perché tutti piangevano e chiesi loro se avrei dovuto piangere anche io, loro si guardarono e sorrisero dicendomi di non preoccuparmi, che era tutto normale. Di punto in bianco scoppiai in lacrime.
Quando qualcuno muore mi viene da ridere, non so per quale motivo, ma la prima cosa istintiva che mi viene da fare è una sorta di risatina semisterica che per ovvi motivi mi ha fatto fare diverse figure di merda. Solo dopo alcuni giorni realizzo che quella persona è morta, e che non potrò più vederla nè parlarle.
Stetti davvero male quando il fratello di Antonio si suicidò, per il fratello, certo, ma soprattutto per il suo dolore e per la situazione che non mi ha permesso di stargli vicino e condividere il suo dolore. Eravamo così complici in tutto quello che facevamo. Avrei sfanculizzato volentieri tutti, ma come al solito mi sono trattenuta dal farlo. E adesso le nostre strade si sono divise.
Non ho nulla contro la morte. Non vorrei vivere in eterno, anche se non riesco ad immaginare l'inesistenza, ma quello che proprio vorrei è poter stabilire quando e come morire.
Vorrei semplicemente giungere in età avanzata con lucidità ed uno stato fisico decente per poter prendere una lunga rincorsa e gettarmi a braccia aperte nel Gran Canyon, per capire cosa si prova a volare.



martedì 4 gennaio 2011

Pesantezza è la parola che meglio descrive quest'anno appena concluso.
Leggerezza è ciò che spero di incontrare nel mio futuro più immediato.
Vaffanculo è la parola che ho sbraitato a chi mi ha spezzato il cuore e presa in giro.
Grazie è ciò che ho sussurrato a chi mi è stato accanto e con me ha raccolto i cocci.
Pessimismo è una condizione che lentamente si è impossessata di me.
Ottimismo è la mia natura che brama di riconquistare il trono.
Io spero che quest'ultima vincerà.