mercoledì 24 agosto 2011

Ipocrisia portami via!


A cinque anni non vedevo l'ora di andare anche io alla “scuola dei grandi”, così i miei mi iscrissero alla primina. Sì, quello fu l'unico anno in cui ricordo di avere avuto un immensa voglia di imparare (che mi sarebbe tornata solo dopo undici lunghi anni quando, dopo essere stata bocciata ben due volte, decisi di passare alla scuola privata), non che non fossi una bambina curiosa, è solo che il mio rendimento scolastico è sempre stato stranamente proporzionato alla voglia che i miei professori avevano di trasmettermi la loro conoscenza...ma sto divagando.
All'epoca c'erano Celeste e Ludovica, due ragazzine apparentemente simpatiche e socievoli; ma come si sa “l'apparenza inganna”, solo che io non è che lo capivo. All'inizio eravamo tanto amicone e tivogliobene di qua e tivogliobene di là, (più che altro loro, perché io non sono mai stata una che elargiva affetto) poi cominciarono con i pastelli:

Celeste: Ale, me lo presti il pastello rosa?
Io: maccerto! Tieni!
Ludo: Ale, lo presti anche a me il pastello rosa?
Io: sì, adesso lo sta usando Celeste, appena finisce te lo passo.
Ludo: ma a me serve adesso!!
Io: Cele a Ludo serve il pastello rosa glie lo dai?
Cele: ma lo sto usando io!
Io: (e grazie al cazzo che lo stai usando tu ma questa mi sta SCARTAVETRANDO LE PALLE!! No, ovviamente non dissi questo.) Lo so ma a lei serve adesso.
Cele: anche a me serve adesso!
Io: Ludo, anche a lei serve adesso, aspetta due minuti!
Ludo: broncio
Celeste: broncio

Poi si passò ai posti a sedere:
Ludo: oggi mi siedo io vicino ad Ale!
Celeste: ma ti ci siedi sempre tu!
Ludo: non è vero, ieri ti ci sei seduta tu!!
Celeste: Ale vicino a chi vuoi sederti?
Io: (ma é solo un fottutissimo banco PORCAPUTTANA!) è così importante? Tanto se non sei seduta accanto a me stai dietro di me! Siamo comunque vicine!
Celeste: blablablabla blabla!
Ludo: blabla bla blabla!

Più tardi...
Celeste: Ale, devo dirti una cosa: lo sai che Ludo ha detto che sei una stupida?
Io: e perché lo ha detto?
Celeste: non lo so, così.
Io: Ludo, Celeste mi ha detto che tu hai detto che sono una stupida.
Ludo: io? Ma se è lei che ha detto che sei scema. (Eh beh, in effetti considerando che vi sto ancora a sentire non è che abbiate tutti i torti.)

Il giorno dopo...
Ludo: Ciao Ale! Oggi ci sediamo vicino?
Celeste: Ma ti sei seduta ieri!!
Io: io oggi mi siedo vicino a Davide, voi fate quello che volete.
Ludo: ...
Celeste: ...

Finalmente speranzosa passai alle elementari, con specifica richiesta di non essere inserita né nella classe di Celeste, né in quella di Ludo. Per mia grossa sfortuna però conobbi Annamaria e Rita.
Cambiavano le circostanze, ma le dinamiche erano sempre le stesse.

Maestra: ragazzi per la prossima volta voglio che svolgiate dei lavori di gruppo sul corpo umano.

Anna: Ale lo facciamo insieme?
Io: sì sì, a casa mia o a casa tua?
Anna: vieni tu da me.
Io: ok così passo a prendere il cartoncino. Rita l'avvisi tu?
Anna: sì sì.
(giuro che non era un orgia!)

Più tardi...
Io: Hey ciao! Ecco qua: cartoncino e colori!
Anna: perfetto!
Io: Rita ancora non è venuta?
Anna: no, ha detto che non viene perché il gruppo con te non vuole farlo.
Io: non vuole farlo con me? E perché?
Anna: ha detto che vuoi disegnare sempre tu!
Io: ma se siete voi che mi chiedete di disegnare perché sono la più brava!

Il giorno dopo...
Io: ciao Rita!
Rita: ciao.
Io: come mai ieri poi non sei venuta al gruppo?
Rita: come mai? Ma se Annamaria mi ha detto che tu non mi volevi!
Io: io? E perché avrei dovuto dire una cosa del genere??
Rita: non lo so! Però l'hai detta!
Io: io non l'ho detta!
Rita: e perché Annamaria avrebbe dovuto dire una cosa del genere?
Io: non lo so, forse perché vuole farci litigare!
Rita: e perché vorrebbe farci litigare?
Io: forse perché è invidiosa della nostra amicizia e del fatto che noi ci vediamo sempre!
Rita: mah, è da stupidi.
Io: sì, è da stupidi.

Quattro anni con loro, anzi con lei, sono stati una tortura. Ed io sono l'idiota che non l'ha mai mandata a quel paese...senza dubbio colpa dei continui “porgi l'altra guancia” che mia madre non mancava di ripetermi.
Poi passai alle medie: con specifica richiesta di non capitare in classe con una delle due.
Ma fu comunque la volta di Rosanna e Nastia! Almeno “Crudelia Demon” me l'ero tolta dalle balle.
Qui fare un esempio è piuttosto complicato, le dinamiche si intrecciavano in un modo più complesso, ma alla base c'era sempre l'ossessione da parte loro di avermi come “amica del cuore”, mentre io ero molto più “peace & love” vogliamoci bene, facciamo l'amore non facciamo la guerra! Facevano le amiche davanti agli altri e poi a turno l'una mi parlava male dell'altra.
  • Rosanna è una suora!
  • Nastia è una sgualdrina!
  • Rosanna è un'idiota!
  • Nastia è un'ignorante!
  • Rosanna è una stupida!
  • Nastia è una cretina!
E poi al terzo anno la mia salvezza: Eleonora!
Era alta circa il doppio di me e larga circa il quadruplo di me, viveva con le suore perché i suoi genitori probabilmente erano delle gran teste di cazzo; era la bulla della scuola, ed aveva dei fantastici occhi blu oltremare. Per qualche strano motivo io che me ne stavo sempre per cazzi miei le andavo particolarmente a genio, e anche lei mi andava molto a genio... forse proprio perché eravamo così diverse; sicché quando qualcuno o qualcuna cominciava a dire idiozie lei sfanculizzava tutti con il suo fare molto poco ortodosso ed io mi gasavo perché fondamentalmente non ero in grado di difendermi. Dopo le scuole medie ognuno prese la sua strada. Ci incontrammo per caso un paio di volte alla stazione, e pur non sentendoci mai ci stritolammo a vicenda in un grande abbraccio, in effetti lei mi stritolò molto più di quanto la stritolai io.
Credo che i suoi siano stati gli abbracci più autentici che abbia ricevuto in ventun' anni di esistenza.

Giunse poi il momento di passare al liceo e le strade si separarono in modo naturale ma comunque parziale dato che ci ritrovammo tutte nello stesso edificio, benché fossi lì lì per iscrivermi all'istituto d'arte con Nastia, ma questa è un'altra storia.
Qui al quadretto si aggiunsero Libera, Giusy e Flavia.
E ovviamente più si cresce più le cose si complicano.
Giusy era il tipo:
  • G: che ne dici se oggi studiassimo insieme? Così ti aiuto un po' in matematica dato che abbiamo il compito.
  • Io: grazie, l'idea non sarebbe male. Magari mi strappo un sei.
Più tardi...
  • G: pronto? Ale? Sono Giusy. Io e Bianca avevamo pensato di scendere a fare un giro, vieni anche tu?
  • Io: no guarda devo studiare per il compito, lo sai che sto messa male.
  • G: ah vero. Va be', a domani!

Libera e Flavia invece erano uguali:

  • L: ma come fai a sopportarla?
  • F: ma come fai a starle dietro?
  • L: vuole avere sempre ragione lei!
  • F: vuole avere sempre l'ultima parola!
  • L: ma non vedi che cerca di prevaricarti?
  • F: ma non ti rendi conto che ti fai mettere i piedi in testa?
  • L: hai poca forza di volontà!
  • F: non hai personalità!

E alla fine diventano pure amiche.

Tutto questo era per dire che la mia idea di amicizia è sempre stata radicalmente diversa da quella degli altri (dove per “altri” si intende coloro che ho incrociato sulla mia strada). Io credevo che crescendo avrei incontrato persone mature con le mie stesse esigenze: fiducia ed onestà; mi sbagliavo: la gente si circonda di amici per utilità o abitudine, e per capirlo mi ci sono voluti ben diciannove anni.
Ma in fondo l'ho voluto io; ho sempre avuto il brutto vizio di cercare negli altri solo quello che di positivo avevano da offrire, senza badare troppo al resto.

11 commenti:

  1. Dovevi fare amicizia coi maschi... crescendo diventano stronzi ma da piccoli sono molto più simpatici!

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  2. Infatti i miei pomeriggi li passavo a giocare nel cortile con i ragazzi del quartiere.

    P.s. le donne invece sono stronze da piccole ed ancora più stronze da grandi.

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  3. Vuoi diventare la mia nuova super migliore amica del cuore?

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  4. Solo se giuri solennemente che andremo a fare shopping insieme una volta alla settimana, la manicure insieme 2 volte alla settimana, aerobica compulsiva 3 volte la settimana e...la DEPILAZIONE COMPLETA una volta ogni 2 settimane!!
    E se giuri solennemente che non avrai altra super migliore amica del cuore al di fuori di me!!

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  5. Guarda che era il premio richiesto sul mio blog. La mia amicizia vale oro. Vada solamente per lo shopping, prendere o lasciare; e ovviamente anche per l'unicità nel ruolo di super migliore amica del cuore.

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  6. Dì un po' quant'è che vale di preciso?? No, così...tanto per.
    Rilancio: appuntamento settimanale con birra e cinema, e massaggio thai di tanto in tanto. (Dopotutto sono squattrinata io)

    P.s. fanculo lo shopping e tutto il resto, non è roba per me. L'ironia si era capita vero?!?

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  7. Birra, cinema e massaggio son più che perfetti. Idilliaci oserei dire.

    p.s. No, non avevo colto. Effettivamente ho letto ancora troppo poco per poter capire :)

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  8. il problema qui non sono i passaggi scolastici ma le donne. e comunque W Eleonora.
    ad ogni modo non cercare negli altri qualcosa di positivo perchè non c'è. vedrai che la vita, pian piano, te lo insegnerà, fino a quando non diventerai cinica ed insensibile come me.

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  9. Esatto Sileno: sono le donne! E più le conosco meno le sopporto.
    Però non sono d'accordo, c'è sempre qualcosa di positivo nelle persone, solo che a volte gli aspetti negativi sono così forti da sovrastare tutto; o a volte sono le persone stesse che per motivi a noi sconosciuti nascondono i loro aspetti positivi.
    E comunque io non voglio essere cinica ed insensibile...porcaputtana!
    Vabeh, ne riparleremo tra qualche anno.

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