domenica 13 febbraio 2011

Trovare l'amicizia è sempre difficile...come tentare di catturare una singola goccia sotto la pioggia. Al contempo, essere considerata vera amica è tanto facile quanto confondere la patata selvatica con qualcosa di commestibile; e può essere altrettanto letale.
Le donne sono una categoria nella quale non mi sono mai sentita a mio agio, come dire, io non capisco loro e loro non capiscono me. Con gli uomini, salvo alcuni gravi casi di decerebrazione, questo problema invece non è mai sussistito; non ci sono mai stati argomenti tabù, nè crisi di isterica possessione, nè deprimenti sedute di gruppo pseudoanalitiche o, nel peggiore dei casi, di vero e proprio brainwashing. Ma cosa più importante loro non hanno una vera e propria devozione per quel maledetto strumento di tortura: il telefono. 
Il telefono è mio acerrimo nemico: è irritante, rumoroso e invasivo.
Non è possibile che mentre sono nel bel mezzo di un film, in solitaria solitudine, me, myself & the unfortunate biscuit tin si sente, dapprima in lontananza, poi crescendo, quello stramaledetto: DRIIIIIIIN! Con squallida musichetta di accompagnamento di cui ogni cordless è dotato! Ed eccco cha ha inizio il panico: il pc vola sul cuscino, il plaid sulla specchiera, le pantofole...dove cazzo sono finite le pantofole?!?! Ok. Fanculo le pantofole. Corro. Maledetti calzini scivolosi. Giro a destra. Scendo. Prima rampa di scale (sfortunatamente in legno per cui ancora più scivolose). Occhio alla curva, devo sopravvivere, il film, devo sapere come andrà a finire! Di nuovo a destra. Seconda rampa di scale, ma due gradini alla volta, ed ecco che ce l'ho fatta! Mamma mi vede, occhi sbarrati. Tento di dimenarmi in tutti i modi possibili (a guardarmi sembro un pellerossa intento a saltellare intorno al suo fuocherello) per farle capire che non ci sono, non esisto! Alternando comiche scenette a messaggi in codice su carta.

<<Ah sì Aless...ehm no no mi spiace, non c'è!>> Vai mamma ce la puoi fare!
<<Ah e dov'è andata?>> Boh?
<<Eh guarda, non saprei dirti con esattezza.>>
<<E quand'è che la posso trovare?>> Mai, mamma, mai!
<<Mah non saprei.>>
<<Più tardi la trovo?>> Nooo!
<<Eh guarda non credo, so che stasera faceva tardi.>>
<<E domani?>> Scuoto la testa saltellando a destra e sinistra.
<<No neanche domani, andrà a passare un weekend sulla neve.>> Yeah!
<<E quand'è che torna?>> Al mio paese i weekend durano 2 giorni, secondo te quand'è che torno?
<<Domenica sera, ma sarà sicuramente stanca! Guarda ti faccio chiamare io appena torna!>> Saggia mamma.
<<D'accordo, ma quindi se provo lunedì la trovo?>> Cazzo non demorde...cammello!
<<Eh non saprei, proprio stamattina aveva parlato di un safari in Australia...>> 'cazzo c'entrerà poi 'sto cammello con l'Australia mà.
<<Tu...tu...tu...>>

Meanwhile, nella realtà:
<<Alessandra?>> No, no, no, no!!
<<Sì, un attimo che te la passo.>> Ti odio mamma, non sai quanto! Sgrunt!

E Jean Renò sarà castigato a restare immobile, intrappolato nello schermo da 12'', per circa 15 minuti. Nonché limite della mia pazienza. Subito dopo scattano le palle, essì che senò poi ci resta pure male. Ti pare che Jean può essere più importante delle seghe mentali di una ventenne confusa che mi intrappola nei suoi monologhi da "la-vita-fa-schifo-il-mondo-fa-schifo"? Cazzo se lo è! Raccatta prima un paio di palle e poi, forse, possiamo discutere.
Gli uomini sono celeri, semplici e concisi.

2 commenti:

  1. In un 12" non ci sta nemmeno il pizzetto di Jean Renò.
    Dovrebbero tassare il telefono fisso alle donne...

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  2. Nah, è la dimensione perfetta: non troppo piccolo da ritrovarti con la faccia spiaccicata sul pc, nè troppo grande da far cadere mezzo paradiso ogni volta che lo vuoi portare da qualche parte.
    Secondo me andrebbero in banca rotta pur di non doverne fare a meno!

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